VEV - Vocabolario storico-etimologico del veneziano
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camerlengo (camarlengo, camerlengo, chamarlengo)

sec. XIII

francone *kamerlinc o *kamerling ‘addetto alla camera del re’: REW, PIREW 4668; DEI, DELIN, EVLI s.v. camerlingo.

1 s.m. ‘antica magistratura della Repubblica Veneta, composta di due e poi tre patrizi, che fungevano da tesorieri dello Stato, sovrintendendo alla riscossione, custodia e amministrazione delle entrate pubbliche’; spesso nella formula C. de Comun (cfr. nota).
CorpusVEV: 1291 Doc. venez. (3) (chamarlengo); 1304 Doc. venez. (2); c. 1330 Stat. venez. (C., pl. Camarlengi, Camerlengi); 1335 Stat. venez., Aggiunta (pl. Camarlengi, Camarlingi); 1366 Stat. venez. (pl. Camarlenghi); 1362-80 Doc. venez./poles. (pl. camerlengi); 1380 Doc. venez. (pl. chamerlengi).
1330 CamerlenghiGloss (s.v. camarlengo); 1436-1440 BadoerGloss; 1547- 1573 CortelazzoXVI; 1733 RompiasioGloss; 1767-1775 Muazzo 348, 400, 680 etc.; 1775 1796 1821 Patriarchi; 1829 1856 Boerio; 1845 Ferro 512-13; 1847 DizTascabile; 1852 Contarini 49; 1852 Mutinelli; 1872 Tassini 209, 496, 550 etc.; 1888 Contarini-Malamani 206; 1888 Cecchetti 23 (s.v. Comune); 1928 Piccio (s.v. camara fiscal: «Tesoro della Repubblica veneta; cui presiedevano due patrizi col titolo di Camerlenghi».
2 s.m. ‘tesoriere, addetto all’amministrazione delle finanze di un ente pubblico o privato’.
1733 RompiasioGloss; 1767-1775 Muazzo 92, 589, 736 etc.; 1845 Ferro 512 («nelle camere delle città suddite di Venezia presiedono i Camerlenghi destinati dal Maggior Consiglio alla custodia, esazione, e distribuzione delle pubbliche regalie»); 1852 Mutinelli («nelle città di provincia»).
3 s.m. ‘ministro delle finanze pontificie o imperiali’.
CorpusVEV: 1301 Cronica deli imperadori (camerlengo palatin).
1845 Ferro 512 («si adoperava un tempo»); 1852 Mutinelli («un tempo»).

◉ Si hanno notizie della magistrastura dei Camerlenghi di Comun a partire dal 1236, «sebbene alcuni documenti lascino credere che le sue origini affondino molto più indietro nel tempo» (Tomasin1999: 25); nei testi di legge veneziani in latino vengono normalmente indicati come Camerarii Communis. Inizialmente il loro numero era di due, ma nel corso del XVI fu portato a tre. Boerio specifica che «votavano nel Senato benché non fossero senatori. […] Essi erano singolarmente i custodi de’ pubblici depositi della zecca». Cfr. anche DaMosto1937: 101.

Deriva da:

Derivati:
camarlengarìa (camerlengherìa) s.f. ‘sede dei Camerlenghi’

c. 1330 CamerlenghiGloss; 1767-1775 Muazzo 332 (camerlengheria); 1829 Boerio («Ufficio del Camerlingo»)

camarlingato (camarlingatico) s.m. ‘ufficio del Camerlengo’
1829 Boerio (s.v. camarlengarìa)

(Greta Verzi)


Voce consultata il: 04.25.25