VEV - Vocabolario storico-etimologico del veneziano
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sec. XIV
lat. magistrātus ‘magistrato, autorità’, vc. dotta: PIREW 5230b; DELIN; EVLI.
➤ loc.
- Magistrato a le pompe (o sopra pompe) ‘organo istituito nel 1514 che sovraintendeva al controllo suntuario’ 1888 Contarini-Malamani.➤ proverb.
- Moglie e magistrato dal ciel è destinato 1535 CortelazzoXVI.◉ Scrive Boerio: «La già Repubblica veneta contava più di 70 Magistrati in Venezia, tutti coperti da patrizii, fra’ quali erano divisi gli affari del governo. Gl’individui patrizii non si chiamavano però Magistrati, ma comunemente Giudici del Magistrato, qualunque fossero le loro attribuzioni anche amministrative. Altre Magistrature chiamavansi Collegi, come Colegio de la Milizia da Mar, Colegio de’ Signori de note etc. ed altri finalmente Consigli». La denominazione classicheggiante di m. sembra affermarsi nell’uso politico veneziano nel corso del XV (nella stessa fase che vede il reimpiego locale di termini parimenti classici come Repubblica o Senato) risultando assente nella documentazione medievale relativa agli uffici del Communis Venetiarum. Giusto durante il Quattrocento avviene il passaggio dal significato prevalente di ‘membro di una magistratura’ (antica o straniera) a quello di ‘insieme dei patrizi responsabili di un ufficio’, cioè appunto ‘organo statale’, significato mantenuto fino alla fine della Serenissima.
Deriva da: —
Derivati:
— magistratura s.f. ‘ufficio della Repubblica cui erano eletti membri del patriziato’
(Lorenzo Tomasin)
Voce consultata il: 04.25.25