VEV - Vocabolario storico-etimologico del veneziano
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sec. XIV
der. di pregare.
➤ loc.
- Pregadi de expulsis «chiamavasi quando si trattava di affari politici interessanti la Corte di Roma o di affari ecclesiastici, nel qual caso erano espulsi dal consesso tutti que’ Membri che avevano relazioni di parentela determinate con Vescovi, con Cardinali o col Pontefice, per rimuovere l’influenza degli Ecclesiastici detti Papalini, e mantenere inviolato il segreto nelle pubbliche deliberazioni» 1829 1856 Boerio.◉ Il Senato Veneto porta il nome di Pregadi perché esso si radunava nelle occasioni straordinarie più importanti, nelle quali in origine il Doge aveva la facoltà di chiamare (o pregare) in consiglio i cittadini che reputava idonei a trattare determinate questioni. Boerio precisa: «così chiamavasi il Senato Veneto, con nome vernacolo dall’antico uso che il Doge mandasse a pregare o richiedere alcuni patrizii a sua scelta di convocarsi presso di lui per consultarli negli affari di Stato, quando egli aveva grandissima autorità. Riformata però la dignità ducale in alcune correzioni di governo seguite nel secolo XIII, venne instituito un Senato per simili consultazioni, che continuò nondimeno a dirsi Pregadi o Pregai, colla presidenza del Doge, eleggibile in numero di sessanta d’anno in anno dal Maggior Consiglio, ed a cui in progresso furono attribuite le materie politiche, economiche e militari. V’ebbero in seguito degli altri sistemi, onde a’ tempi nostri il Pregadi era composto di circa 500 membri, cioè dal Doge; da 9 Procuratori di S. Marco; da dieci membri del Consiglio de’ dieci; da sei Avvogadori di Comun, cioè 4 attuali e due usciti; da 4 Censori, due attuali e due di rispetto; da 60 Senatori detti del Consiglio di pregadi; da 40 della Quarantia criminale; da 15 altri membri de’ Magistrati senatorii; finalmente da 55 altri occupati nelle Magistrature dette Sotto Pregadi, cioè Aspiranti al Pregadi, alcuni de’ quali v’intervenivano senza voto». Cfr. anche Rezasco s.v. pregato.
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(Greta Verzi)
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