VEV - Vocabolario storico-etimologico del veneziano
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savio (savio, savyo)

sec. XIII

prov. sabi, savi ‘saggio’, a sua volta da *sabius, ossia sapĭdus: FEW 11.204b; REW, PIREW 7587 (2); DEI, DELIN, EVLI s.v. savio.

1 s.m. e agg. ‘savio, saggio, assennato’ (anche in contrapposizone a ‘matto’).
XIV StatutaVerzi 5.5 (anche ‘esperto di diritto’); 1400-1434 CodiceMorosini 24, 55, 63 etc.; 1470 MilioneV 183, 208, 211 etc.; 1485-1488 ZorziDispacci 97, 143, 146 etc.; 1498-1509 PriuliDiarii 1.84-4.394; 1535-1566? CortelazzoXVI; XVI CaraviaPozzobon 228, 257, 271 etc.; 1660 Boschini 272, 413, 662 etc.; 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 49, 74, 117 etc.; a. 1832 BurattiGloss; 1829 1856 Boerio; 1982 Nàccari-Boscolo; 2022 TiozzoGobetto.

➤ loc.

- aver più del m[ato] che del savio «Me par che quel sior con sti tiri el gabbi più delm[ato] che del s[avio] e per dirla fora sgiett e senza zifre, el gà più del matt che del savio» 1767-1775 Muazzo 49.
- la savia sibilla ‘persona saccente’ 1732-1779 FolenaGoldoni.
- savio de la lege ‘scriba’ XIV pm. Vang. venez. (CorpusVEV); ‘dottore della legge’ 1399 Gradenigo, Quatro Evangelii (CorpusVEV).
- savio per fermo ‘quieto’ 1775 1796 1821 Patriarchi.
- sta savio ‘calmati, finiscila’ 1829 1856 Boerio.

➤ proverb.

- A chi la va ben, i par savi 1535 CortelazzoXVI.
- Belle parole e cattivi fatti, inganna i savi, e i matti 1535 CortelazzoXVI; 1767-1775 Muazzo 92 (Bone parole e tristi fatti inganna i savii e i matti); 1879 Pasqualigo 14 (Bone parole e cativi fati ingana i savi e i mati), 143 (Bele parole e bruti fati, ingana savi e mati).
- Chi zé savio de dì no sarà mato de nòte 1982 Nàccari-Boscolo.
- Dona che lata, no se sa se la sia savia o mata 1879 Pasqualigo 279.
- El besogna che ’l savio porta el mato in spala 1535 CortelazzoXVI; 1879 Pasqualigo 286 (Bisogna che ’l s. porta (porti) ’l mato in spala).
- El besogna un matto e un savio a taiar formaio 1535 CortelazzoXVI.
- El gh’è savi matti e matti savi 1535 CortelazzoXVI; 1879 Pasqualigo 231 (Ghe xe dei savi, mati; e dei mati, savi).
- El moroso deve aver quatro S.: solo, savio, soleçito e segreto 1879 Pasqualigo 46.
- El più savio xe ’l manco mato 1879 Pasqualigo 286.
- El primo capitulo de matti è tenirse savio 1535 CortelazzoXVI.
- El sa più el matto el fato so che no sa el savio quel de altri 1535 CortelazzoXVI; Sa più ’l mato a casa soa, che ’l savio in casa dei altri 1879 Pasqualigo 91.
- Grama quella ca’ che da savio no sa 1566? CortelazzoXVI.
- I mati li fa e i savi li gode (i quattrini) 1879 Pasqualigo 40.
- I matti fa le feste, e i savi le galde 1535 CortelazzoXVI; 1879 Pasqualigo 40 (I mati fa le feste e i savi le gode).
- La dona savia no g’ha nè oci nè rece 1879 Pasqualigo 116.
- L’è più savio che Tulio, che ligava el sabion con le strope 1535 CortelazzoXVI.
- Matto per natura, e savio per scrittura 1535 CortelazzoXVI; 1879 Pasqualigo 286 (Mato per natura, savio per scritura «dei letterati o scienziati, che in società paiono tanti balordi»).
- Nessun xe sempre savio 1879 Pasqualigo 286.
- Oni mato zé savio co a tase 1982 Nàccari-Boscolo.
- Per conzar la salata, ghe vol un mato e un savio 1879 Pasqualigo 299.
- Retor, savio, e consiliarà [sic], è officio de desvià 1535 CortelazzoXVI.
- Sa più un savio e un mato, che un savio solo 1879 Pasqualigo 286.
- Savé ben che un mato trà una piera in pozzo e cento savii besogna a cavarla e si no ghe val 1566? CortelazzoXVI.
- Savio a credenza, mato a contanti 1879 Pasqualigo 97 («di quelli che illudono con l’apparenza di ricchezza nel pigliare a credenza»).
- Savio per lettera, e matto per vulgar 1535 CortelazzoXVI.
- Un mato sa più a domandar, che sete savi a risponder 1879 Pasqualigo 286.
- Xe mato chi se crede savio 1879 Pasqualigo 286.
2 s.m. e agg. ‘titolo onorifico riservato a uomini nobili e potenti’; spesso nelle formule nobile / discreto / egregio e savio miser / signor (cfr. nota).
1400-1434 CodiceMorosini 55, 97, 137 etc.; XV CapitolareVisdomini 49; 1470 MilioneV 235, 266, 273 etc.; 1483 SanudoItinerario 109.
3 s.m. ‘titolo generico riservato ai patrizi componenti determinati consigli e talune principali magistrature veneziane’ (cfr. loc. e nota).
1400-1434 CodiceMorosini 90, 128, 318 etc.; 1418-1442 MariegolaRemeri 34, 54, 59 etc.; XV CapitolareVisdomini 48, 54, 61 etc.; 1470 MilioneV 246; 1493-1556 CortelazzoXVI;  1496-1533 Crifò2016: 123, 124, 126 etc.; 1498-1509 PriuliDiarii 1.74-4.421; 1668 Rezasco; 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 637, 638, 814 etc.; a. 1768 BaffoGloss; 1829 1856 Boerio; 1845 Ferro 35, 36, 45 etc.; 1847 Ferro 650-55 (s.v. savio); 1852 Contarini (s.v. Savii); 1928 Piccio.

➤ loc.

- Cinque Savi di Rialto ‘ufficio veneziano con funzioni simili a quelli dei Savi alla Mercanzia’ (cfr. sotto) 1418-1442 MariegolaRemeri 34, 59, 60 etc.; XV CapitolareVisdomini 74; 1475 Rezasco.
- Collegio / Consiglio dei Trenta Savi ‘tribunale veneziano istituito nel 1527 con il compito di occuparsi delle cause relative agli estimi di Padova e Treviso, delle cause di valore inferiore ai 300 ducati, poi 400; nel 1559 il Maggior Consiglio lo riformò in un Collegio di Venticinque Savi’ 1527 Rezasco (s.v. trenta: «per giudicare degli atti interlocutorj delle cause di fuori (il che nel linguaggio forense veneziano si diceva Dirizzare i giudizj), già attribuite alla Quarantia Civile Nuova, e per isbrigare entro quattro mesi le cause degli Estimi de’ Padovani e de’ Trivigiani, prima appartenenti ai XX Savj di Rialto, onde, com’era stato di questi, così né alcuno de’ XXX poteva aver possessioni nei territorj di quei Popoli; nel 1559 ridotto a XXV, nel 1573 a XX, ritornò a XXV nel 1780»); (cfr. anche Collegio dei Venticinque Savi).
- Collegio dei Venticinque Savi «era quello stesso dei Venti, e fu chiamato dei Venticinque quando, nel 1780, i membri, che lo componevano, furono portati a quel Per legge dell’anno 1671 fu accordata facoltà a questo Collegio (prima dei Venti poi dei Venticinque) di giudicare eziandio le liti, sino alla somma di duemila ducati» 1852 Mutinelli (s.v. Collegio dei Venticinque Savii); (cfr. anche Collegio dei venti Savi [3] e nota).
- Collegio dei Venti Savi (di Rialto) [1] ‘collegio veneziano istituito nel 1518 sopra l’esenzione dell’estimo di Padova e Treviso; esso era composto inizialmente da 8 membri, portati a 15 nel 1521 e a 20 nel 1522; nel 1527 venne soppresso, a causa della creazione del nuovo Collegio di Trenta Savi’ 1527 Rezasco; (cfr. anche Trenta Savi e nota).
- Collegio dei Venti Savi (del Senato) [2] ‘collegio veneziano istituito dal Senato nel 1529 (inizialmente composto da dieci membri, che vennero aumentati a venti nel 1619) con il compito di giudicare in appello le cause di materia fiscale di comunità e di privati relative a contribuzioni, dazi, gravezze e privilegi di esenzione’ (cfr. nota) 1619 Rezasco.
- Collegio dei Venti Savi [3] ‘l’antico Consiglio dei Trenta Savi, ridotto a venticinque nel 1559, a venti nel 1573, e ritornato a venticinque nel 1780’ 1573 Rezasco; 1694 Rezasco (s.v. s.: «tribunale veneziano di venti giudici, per le cause dai 200 ai 500 ducati, poi fino agli 800; e nell’anno 1780 accresciuto di cinque Ufficiali ed appellato Collegio de Venticinque»); 1852 Contarini (s.v. collegio: «da questo si eleggevano tre presidenti che mutavansi ogni due mesi, ed aveano la giudicatura sugli statuti delle città, tasse»); 1852 Mutinelli (s.v. Collegio dei Venti Savii: «l’anno 1527 lo vide nascere»); (cfr. anche Collegio dei Venticinque Savi, Collegio dei Trenta Savi e nota).
- Collegio dei Venti Savi [4] ‘collegio deputato sopra le questioni inerenti al fiume Adige’ 1845 Ferro 45, 264, 335; 1847 Ferro 363.
- Dieci Savi (sopra le decime) ‘ufficio veneziano istituito stabilmente nel 1447, con il compito di sovrintendere al controllo delle decime e del censo sopra i beni stabili’ (cfr. nota) 1480 Rezasco; 1499 PriuliDiarii 1.138; 1767-1775 Muazzo 146 (Collegio dei Diese Savii), 218 (Magistrato dei Dieci Savii); 1829 1856 Boerio («Gl’incombeva la giusta imposizione delle decime, cioè del Censo, imposta dal Governo sopra i beni stabili di Venezia e dello Stato»); 1845 Ferro 585-88 (s.v. Dieci Savii); 1847 Ferro 236, 241, 489 etc.; 1852 Contarini (s.v. collegio); 1852 Mutinelli (s.v. collegio); (cfr. anche Savi alle decime).
- Savi agli ordini ‘ufficio veneziano con il compito di sovrintendere all’Arsenale e all’armamento delle navi’ 1496-1533 Crifò2016: 124, 126, 148; 1499 PriuliDiarii 1.74, 193; a. 1768 BaffoGloss (s.v. colleggio); 1829 1856 Boerio («da principio istituiti col titolo di Savii agli Ordini della navigazione, per la visita dell’Arsenale e per soprantendere all’armamento de’ legni. Ma ai tempi nostri non avevano speziali attribuzioni oltre a quella d’intervenire a comporre il Pien Collegio […] e dare il loro voto deliberativo»); 1845 Ferro 357; 1847 Ferro 488, 651; 1850 Rezasco (s.v. ordine: «magistrato veneziano di cinque Ufficiali o Savj di Collegio, deputati a’ negozj della navigazione; e chiamati  a i Ordini da ciò che prima lor cura fu di far eseguire gli Ordini del Collegio; detti parimente Savj di Mare»); 1852 Contarini (s.vv. collegio, Savii); 1852 Mutinelli (s.v. Savii).
- Savi ai damò ‘ufficio veneziano con il compito di dar pronta spedizione ai Decreti del Senato presi per urgenza e alle deliberazioni che dovevano essere applicate sollecitamente’ 1740 Rezasco; 1829 1856 Boerio; 1852 Contarini (s.v. Savii); 1852 Mutinelli (s.v. Savio ai da mo); 2008 Zambon (s.v. damò).
- Savi al conciar / riformar la terra «magistrato veneziano straordinario che conciava la Terra, cioè rifaceva i Catasti della città di Venezia e del Dogato» 1418 Rezasco (s.v. terra); 1446 Rezasco (s.v. terra); 1521 Rezasco (s.v. terra); (per dettagli ulteriori, cfr. Rezasco s.v. terra).
- Savi alla guerra
‘ufficio veneziano con il compito di sovrintendere alle questioni belliche’ XV CapitolareVisdomini 48; 1847 Ferro 439.
- Savi alla mercanzia ‘ufficio veneziano istituito in via straordinaria nel 1506, e stabilmente nel 1517, composto da cinque nobili veneziani, con il compito di sovrintendere al commercio di terra e di mare’ (cfr. nota) 1418-1442 MariegolaRemeri 34, 76, 85 etc. (cinque savi ala mercantia); 1520 Rezasco (s.v. mercanzia); 1679 Rezasco (s.v. mercanzia); 1762 Rezasco (s.v. mercanzia); 1767-1775 Muazzo 489; 1845 Ferro 139, 164, 438 etc.; 1847 Ferro 259-61 (s.v. mercanzia); 1852 Contarini (s.v. Magistrato dei Cinque Savi alla Mercanzia); 1852 Mutinelli (s.v. Savii alla mercanzia).
- Savi alla pace «per mantenere la pace e la tranquillità pubblica interna nella città, e specialmente fra il basso popolo, fu istituita nel principio del secolo decimoterzo, sotto il ducato di Giacomo Tiepolo, una magistratura composta di cinque, ai quali si diede il titolo di Savii, ed anziani alla pace» 1847 Ferro 373 (s.v. pace).
- Savi alle acque ‘magistrato veneziano istituito stabilmente nel 1501 con il compito di sovrintendere alla materia delle acque: laguna, lidi, fiumi, porti; con giurisdizione criminale, e talvolta con l’autorità medesima del Consiglio dei Dieci; aveva anche il compito di riscuotere il quintello e le altre tasse inerenti il controllo delle acque’ 1565 Rezasco (s.v. acqua); 1829 1856 Boerio (s.v. aqua); 1845 Ferro 35-36 (s.v. acque); 1852 Contarini (s.v. magistrati); 1852 Mutinelli (s.v. magistrato alle acque); (cfr. anche consegio e magistrato).
- Savi alle decime «magistrato veneziano di cinque e finalmente di dieci Ufficiali, istituito nel cominciare del secolo quindicesimo, e da prima straordinario e confuso con quello de’ Savj deputati a conciar la terra; poco appresso divenuto ordinario, e posto alla sovrintendenza suprema delle Decime, giudice delle controversie che le riguardavano, e dopo il 1560 delle applicazioni delle sentenze de’ Savj sopra i conti; compilatore e custode de’ Libri estimali, non altrimenti che oggidì l’Ufficio del Censo: Dieci Savj di Rialto» 1471 Rezasco (s.v. decima); 1560 Rezasco (s.v. decima); (cfr. anche Dieci Savi e nota).
- Savi a tansar la terra ‘magistrato veneziano che imponeva la tansa [tipo di imposta] sulla terra’ (cfr. nota) 1513 SanudoDiarii 16.351 (X Savi a tansar); 1522 Rezasco (s.v. terra); 1536 Rezasco (s.v. tansa); 1630 Rezasco (s.v. tansatore); (per dettagli ulteriori, cfr. Rezasco s.v. terra).
- Savi del Consiglio (o Savi Grandi) ‘ufficio veneziano, stabile nel 1380, dotato di competenza generale: esercitava funzioni consultive, istruttorie e giurisdizionali su specifiche materie; insieme ai savi di Terraferma e savi agli ordini, costituiva il Collegio’ 1496-1533 Crifò2016: 130, 137, 149 etc.; 1499-1500 PriuliDiarii 1.114, 123, 193 etc.; 1733 RompiasioGloss; 1767-1775 Muazzo 116, 194, 227 etc. (s. del Consegio); a. 1768 BaffoGloss; 1829 1856 Boerio (cfr. nota); 1845 Ferro 135, 689; 1847 Ferro 439, 539, 650 etc.; 1852 Contarini (s.vv. collegio, Savii); (cfr. anche consegio e nota).
- Savi di mare «magistrato veneziano, lo stesso che i Savj agli Ordini» 1850 Rezasco (s.v. mare).
- Savi di Terraferma «ufficio istituito stabilmente nel 1420, in relazione all’estensione del dominio veneziano sulla terraferma, con competenze analoghe a quelle dei savi del consiglio nelle materie inerenti appunto allo stato da terra» (RompiasioGloss); più nello specifico, «magistrato veneziano di cinque Ufficiali, Savio alla Scrittura, Savio all’Ordinanze, Savio Cassiere, Savio ai Da mo’, Savio ai Cerimoniali; il più moderno del Collegio de’ Savj, di cui era parte; il quale spediva le faccende della pace e della guerra, o, come oggi diciamo, dell’interno, delle finanze e della guerra, ed interveniva con autorità di suffragio in Pregati» (Rezasco v. terraferma) 1496-1533 Crifò2016: 131, 148, 149 etc.; 1499-1500 PriuliDiarii 1.114, 123, 193 etc.; 1733 RompiasioGloss; a. 1768 BaffoGloss (s.v. colleggio); 1829 1856 Boerio; 1845 Ferro 135; 1847 Ferro 74, 230, 232 etc.; 1850 Rezasco (s.v. terraferma); 1852 Contarini (s.vv. collegio, Savii); 1852 Mutinelli (s.v. Savii).
- Savi d’una mano e dell’altra «s’intesero, sempre in Venezia, i Savj Grandi e quelli di Terraferma, esclusi quelli agli Ordini; imperocché sulla banca a mano diritta del Consiglio de’ Pregadi sedeva il Savio di settimana co’ Savj Grandi; su quella a sinistra sedevano i Savj di Terraferma; i Savj agli Ordini stavano in una banchetta giù dal tribunale» 1479 Rezasco (s.v. mano); 1487 Rezasco (s.v. mano); 1733 RompiasioGloss (Savi dell’una e dell’altra mano, s.v. savio: «i componenti delle tre mani, ossia commissioni, che costituivano in seduta congiunta il collegio»).
- Savi Grandi (o Savi del Consiglio) ‘ufficio veneziano, stabile nel 1380, dotato di competenza generale: esercitava funzioni consultive, istruttorie e giurisdizionali su specifiche materie; insieme ai savi di Terraferma e savi agli ordini, costituiva il Collegio’ (cfr. nota) 1496-1533 Crifò2016: 148; 1733 RompiasioGloss; 1829 1856 Boerio; 1847 Ferro 650; 1852 Contarini (s.vv. collegio, Savii); 1852 Mutinelli (s.vv. Savii e Savii Grandi); 1881 Rezasco.
- Savio ai Brevi ‘ufficio veneziano istituito per la revisione dei Brevi papali, per farli ammettere o no al Governo’ 1829 1856 Boerio; 1852 Contarini (s.v. Savii).
- Savio ai cerimoniali ‘ufficio veneziano incaricato di ricevere i prìncipi ed i ministri forestieri’ 1571 Rezasco; 1852 Mutinelli (s.v. Savio ai cerimoniali).
- Savio alla scrittura ‘ministro della guerra della Repubblica Veneta, istituito nel 1519’ (cfr. nota) 1542 Rezasco; 1733 RompiasioGloss («preposto al controllo disciplinare e contabile delle milizie terrestri e delle fortificazioni ed edifici militari»); 1740 Rezasco; 1767-1775 Muazzo 96, 1011; 1829 1856 Boerio; 1847 Ferro 577, 654; 1852 Contarini (s.v. Savii); 1852 Mutinelli (s.v. Savio alla Scrittura).
Savio alle ordinanze ‘ufficio veneziano preposto alle Cernide e alle milizie paesane’ (cfr. nota) 1542 Rezasco; 1829 1856 Boerio; 1847 Ferro 655; 1852 Contarini (s.v. Savii); 1852 Mutinelli (s.v. Savio alle Ordinanze).
Savio cassièr(e) ‘ministro delle finanze della Repubblica Veneta, eletto prima saltuariamente (1526), poi in maniera definitiva (1543); esercitava un controllo contabile sull’esazione e sulla distribuzione del denaro pubblico, con funzioni consultive autonome o in concerto con altri uffici’ (cfr. nota) 1668 Rezasco; 1733 RompiasioGloss; 1767-1775 Muazzo 734; 1829 1856 Boerio; 1845 Ferro 104, 232, 582 etc.; 1847 Ferro 231, 653- 54; 1852 Contarini (s.v. Savii); 1852 Mutinelli (s.v. Savio cassiere: «ministro delle finanze»).
- Savio de settimana «eletto ogni settimana nel novero dei savi del consiglio, per sovrintendere alla loro attività» 1733 RompiasioGloss; 1767-1775 Muazzo 45, 637, 814; XVIII Rezasco (s.v. s.: «uno del Collegio de’ Savi di Venezia, scelto per cerchio ogni settimana fra quelli del Collegio, il quale guidava gli affari attribuiti al Collegio, gli faceva le proposte, ne riferiva in Senato, e quivi rispondeva per ordinario in nome di tutti i suoi Colleghi»).
- Savi provvisionali contro le pompe «ossia contro il lusso» 1847 Ferro 469 («il veneto governo provvide fino dai tempi più rimoti colle sue leggi suntuarie a sbandire il lusso, che specialmente nel secolo decimoquinto andava crescendo, e venivano di quando in quando creati tre savii provvisionali contro le Pompe, ossia contro il lusso, e solamente nell’anno 1514 si è resa stabile ed ordinaria la magistratura di tre Proveditori sopra le Pompe con decreto del Senato»).
- Savi sopra gli uffici ‘ufficio veneziano istituito nel 1481, con il compito di revisionare i conti di alcune magistrature’ (cfr. nota) 1847 Ferro 719 (s.v. sopra-ufficii).
- Savi sopra i conti / sopra-conti ‘ufficio veneziano composto da tre magistrati, istituito nel 1474, con il compito di rivedere i libri dei conti dei governatori delle entrate pubbliche e le ragioni degli armamenti delle navi pubbliche’ 1516 Rezasco (s.v. conto: «nel 1513 ebbe sopraggiunte le pratiche de’ rifiuti delle eredità»); 1847 Ferro 230, 714 («negli anni successivi 1477, 1481 si scorge demandato al nuovo ufficio l’esame dei conti dell’armamento di ogni galea, e naviglio pubblico, non che di quelli dei Sindaci inquisitori nel mare. Si commise a questa magistratura l’incarico di rivedere di tempo in tempo i conti di ciascun ufficio colla autorità degli Avvogadori di comun»).
- Savi sopra i dazi «magistrato veneziano, per quanto sembra, temporaneo, sostituito nel 1475 in luogo del Consiglio de’ Pregati, in ciò che riguardava le incumbenze di sovrintendere ai mestieri della lana e della seta, alcuna volta ai marangoni e calafati, ed ai dazj che ne provenivano» 1475 Rezasco (s.v. dazio: «detto ancora Collegio de’ dodici Savj sopra i dazj e Collegio de’ dodici Savj sopra i mestieri»).
- Savi sopra i sospetti «magistrato straordinario veneziano di tre Ufficiali, fatti in tempi torbidi e di guerra, per inquisire gli uomini sospetti allo Stato e i parlatori e scrittori di politica fuori della porta de’ pubblici uffici» 1411 Rezasco (s.v. sospetto: «dei quali Magistrati si ha ricordo nel 1380, nel 1411, nel 1438, ma forse non più oltre, dappoiché gl’Inquisitori alla propalazione dei secreti, poi Inquisitori di Stato, ebbero sulle cose politiche o della polizia incumbenze assai affini, se non quelle stesse di questi Savj»).
- Savi sopra l’eresia ‘magistrato veneziano istituito alla fine del XIII con il compito di controllare e punire gli eretici, e di assistere il Tribunale della Santa Inquisizione, perché non varcasse i limiti della ecclesiastica podestà’ (cfr. nota) 1556 Rezasco (s.v. eretico: «detto ancora de’ Savj sopra la inquisizione degli eretici»); 1595 Rezasco (s.v. eresia); a. 1768 BaffoGloss; 1852 Mutinelli (s.v. Savii tre sopra l’eresia: «davasi pure ai Tre Savii lo speciale mandato di tener d’occhio diligentemente la eresia, per informarne del progresso il Consiglio dei Dieci»).
- Sette Savi ‘ufficio veneziano istituito nel 1501, con il compito di sovrintendere al controllo e alla regolamentazione del dazio sul vino’ (cfr. nota) 1513 Rezasco; 1847 Ferro 682 (s.v. sette savi); 1852 Mutinelli (s.v. Savii Sette).
- Tre Savi «i Savi Provveditori sopra le cose del Regno di Cipro; ed anco i Savi sopra i conti» 1475 Rezasco; 1493 Rezasco; 1560 Rezasco.
4 s.m. ‘chi, insieme al Podestà, formava il Consiglio municipale nelle città dello Stato’, dopo la caduta della Serenissima.
1829 1856 Boerio («sotto il Governo italico»).
5 s.m. ‘assessore comunale o della giunta, a Venezia’, dopo la caduta della Serenissima.
1805 Rezasco.

◉ L’accez. 2 è strettamente collegata all’accez. 1: colui che è considerato saggio e sapiente spesso ricopre ruoli di prestigio. In diversi casi (soprattutto nel Corpus Lessicografico) non è facile stabilire con esattezza quale sia il sign. preciso; sotto l’accez. 2, dunque, si registrano solo i contesti sicuri.
Per quanto riguarda l’accez. 3, Mutinelli spiega che i Savi «dicevansi così, perché reputati meglio di qualunque altro forniti d’intelligenza». Sull’origine di questo tipo di magistrature, e sulla loro ripartizione, 1847 Ferro s.v. savio specifica che «il collegio dei savii è composto dei sei savii detti grandi, o del Consiglio dei Pregadi, i quali presiedono al consultivo, dei cinque savii denominati della terraferma, e dei cinque savii agli ordini. Il carico o dignità consultiva per proporre al Senato stava nei primi tempi nel Doge col suo Minor Consiglio, e si estese poi ai presidi dei collegii straordinarii dei savii, che di tempo in tempo si eleggevano, quando l’importanza degli affari, specialmente di guerra, lo richiedeva. Ma conosciutasi l’implicanza di demandare il consultivo a tai collegii per lo più numerosi, poiché alle volte arrivavano al numero di cento, si pensò piuttosto d’istituire e di creare soli tre, o cinque savii, oltre i collegii straordinari, ai quali si diede il diritto di convocare il Senato. Questi savi si radunavano ogni giorno nel palazzo ducale, separati dal Doge e Minor Consiglio, e dopo avere maturate le loro deliberazioni, le proponevano al Senato. Riconosciutosi molto utile questo metodo, ne seguì l’abolizione dei collegii suddetti, e quindi fu a perpetuità stabilito l’accennato collegio dei savii, non solo pei casi straordinarii, ma anche perché assistesse generalmente a tutte le consultive incombenze». Cfr. anche 1852 Contarini s.v. Savii e Mutinelli s.vv. s., consulta.
La prima magistratura che venne così denominata fu dunque quella dei Savi del Consiglio o Savi Grandi: «a questi, sin dall’anno 1396, il Maggior Consiglio accordò la facoltà di proporre nel Consiglio di Pregadi sopra le materie tutte a quel Consiglio spettanti, e sopra ciascuna materia dipendente o connessa» (1847 Ferro 650). Boerio annota che i Savi del Consiglio erano detti comunemente Savi Grandi: duravano in carica solo sei mesi ed avevano in Senato facoltà proponente, e non deliberativa («nel tempo delle vacanze però questi Savii riuniti provvedevano a tutti gli affari  di Governo devoluti al Senato; e le loro deliberazioni o decisioni cominciavano dalle parole Mandantibus Sapientibus», Boerio s.v.).
Per quanto riguarda i Savi di Terraferma, essi sono deputati a tre uffici: S. cassiere, S. alla scrittura e S. alle ordinanze (cfr. 1847 Ferro 652 e segg.). Per quanto riguarda il cassiere, si registra l’esistenza di questo magistrato in un atto del Senato del 1473 (deteneva gran parte delle incombenze dei Camerlenghi, e la supremazia su di essi), ma non venne più nominato fino al 1526. La sua attività era della durata di un anno; «nel 1539, il Senato delegò nuovamente le sue funzioni al Collegio dei Savi e non tornò ad eleggerlo che nel 1543, dandogli le attribuzioni di un vero e proprio ministro delle finanze, ma restringendo a sei mesi il suo ufficio» (DaMosto1937: 117). Le funzioni contabili ed amministrative riguardo all’esercito del S. alla scrittura, prima della sua istituzione stabile nel 1519, erano ricoperte dal collegio dei Savi di Terraferma; via via le competenze del S. alla scrittura vennero estese all’intera amministrazione, disciplina, economia delle truppe terrestri sia in tempo di pace, sia in tempo di guerra. Un altro dei Savi di Terraferma era il S. alle ordinanze, che presiedeva alle milizie locali, chiamate cernide in Terraferma, craine in Dalmazia e ordinanze in Levante (cfr. GuidaArchivio1994: 970).
Per quanto riguarda i Dieci Savi alle decime, si aggiunge che a Venezia la decima (primo esempio di imposta diretta) venne introdotta tardi, probabilmente non prima del sec. XV (la ricchezza della Repubblica, infatti, prima che essa si concentrasse nelle imprese di Terraferma, era fondata esclusivamente sul commercio, e quindi era principalmente mobiliare). Dalla documentazione a disposizione risulta che la decima venne istituita stabilmente solo nel 1463. Successivamente «i rilevamenti della base imponibile e la commisurazione dell’imposta furono affidati ad apposite commissioni di savi (savi per tansar la terra, nominati eccezionalmente anche nella prima metà del Cinquecento in occasione di imposte straordinarie), l’esazione ai governatori delle entrate» (GuidaArchivio1994: 941). L’ufficio dei Dieci Savi, nel suo assetto definitivo con sede a Rialto, fu reso stabile nel 1477. Anche dopo il 1797 continuò ad essere adoperato l’antico sistema di tassazione, fino all’entrata in vigore degli estimi napoleonici a Venezia e nel Dogado avvenuta nel 1808; i Dieci Savi, dunque, operarono ancora per qualche anno alle dipendenze del nuovo governo.
Per quanto riguarda i Savi sopra l’eresia, si sottolinea che «la repressione dell’eresia spettava istituzionalmente al doge, supremo titolare del potere giudiziario. L’obbligo di promuovere, insieme ai consiglieri, l’elezione di magistrati super inquirendis hereticis entra nella promissione ducale di Marino Morosini (1249); qualche anno dopo (1256) esiste il magistrato super patarenos et usurarios. […] Il 2 ag[osto] 1289 viene accettata a Venezia l’inquisizione romana» (GuidaArchivio1994: 1004); da quel momento i Savi all’eresia ebbero l’incombenza di controllare e approvare le decisioni della Sacra Inquisizione.
Per quanto riguarda la complessa divisione dei vari Collegi dei XX, XV e XXX Savi si rimanda, per una trattazione dettagliata e cronologicamente completa, a GuidaArchivio1994: 997-1001.
Notizie esaustive sui Savi alle acque, importantissimi a Venezia, si trovano in DaMosto1937: 155-56 e GuidaArchivio1994: 958-60.
Riguardo alle numerose mansioni attribuite ai Savi alla mercanzia nel corso dei secoli, si rimanda a 1847 Ferro 259-61, DaMosto1937: 196, GuidaArchivio1994: 980-81.
Per altri dettagli ed informazioni aggiuntive sui Savi sopra-conti cfr. DaMosto1937: 118 e GuidaArchivio1994: 944; per i Savi sopra gli uffici cfr. 1847 Ferro 719; per i Sette Savi cfr. 1847 Ferro 682.
Si aggiunge infine che in alcuni documenti del CorpusVEV si riscontra un’accez. particolare di savio, ‘consiglio di persone di fiducia’, ‘organo consultivo’: XIV pm. Cinquanta Miracoli; XIV s.q. Libro de conservar sanitate; XIV Esopo ven.

Deriva da:

Derivati:
saviamente (saviamentre) avv. ‘saggiamente, con assennatezza’
Corpus VEV: XIII t.q. Pamphilus volg. (ed. Mascherpa) (saviamentre); XIII Rainaldo e Lesengr. di Udine (saviamentre); 1306 Doc. venez. (saviamentre); 1313/15 Paolino Minorita; XIV pm. Vang. venez.; 1361 Doc. ven. (4) (s., saviamentre); 1361 Doc. ven./salent. (2); 1363 Doc. ven. (2) (saviamentre); c. 1370 Legg. Sento Alban; c. 1370 Legg. ss. Piero e Polo; 1375 Lett. ven./tosc.; a. 1388 Arte Am. Ovid. (D); a. 1388 Comm. Arte Am. (D); XIV Tristano Veneto; XIV ex. Tristano Cors. (ed. Tagliani)

1470 MilioneV 266; 1498-1532 SanudoDiarii 2.77-57.895; 1529 CortelazzoXVI (s.v. pensado); 1548 CortelazzoXVI (s.v. corazzina); 1767-1775 Muazzo 238, 536, 639 etc.; a. 1768 Baffo 185; 1845 Ferro vi

saviato s.m. ‘carica o ufficio del Savio
1852 Mutinelli; 1856 Boerio («voce tutta propria del già Governo Veneto, ch’esprimeva Carica o Uffizio di Savio, cioè de’ Savi del Consiglio. Dicevano, per esempio, che il tal Patrizio era stato promosso al Saviato di terra ferma, per dire Eletto o nominato a Savio di terra ferma»)

saviezza
savissimo (saviisimo) agg. accr. 'persona molto saggia'
1400-1434 CodiceMorosini 162, 171 (s., saviisimo); 1767-1775 Muazzo 200; a. 1832 BurattiGloss

strasàvio (strassàvio) s.m. e agg. 'oltremodo savio, sapiente'
1561 CortelazzoXVI; 1829 1856 Boerio (strassàvio; anche ‘sapientone’)

(Greta Verzi)


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