VEV - Vocabolario storico-etimologico del veneziano
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sec. XIII
lat. cŏhŏrs ‘cortile, recinto; stuolo, schiera’: REW, PIREW 2032; Prati; DEI; DELIN; EVLI.
➤ loc.
- corte morta ‘cortile senza uscita’ 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 114; a. 1832 BurattiGloss.➤ loc.
- corte del palazzo / corte del palazzo ducale «quella in cui fassi la Borsa de’ mercatanti, che prima, e per varii secoli innanzi, fu sempre fatta nella piazza di Rialto» 1856 Boerio.➤ loc.
- corte bandìa ‘corte bandita’ 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 490, 1034, 1045, 1066 («tegnir corte bandia zè l’istesso che tegnir tola averta e ricever ognun in casa soa con familiarità e con bon accetto»); 1829 1856 Boerio («dicesi la Tavola aperta che faccia un personaggio ricco per tutte indistintamente le persone che concorrono alla di lui casa»); 1852 Contarini; 1928 Piccio.➤ proverb.
- Can de monte, scazza quel de corte 1879 Pasqualigo 86.➤ loc.
- alta corte ‘tribunale delle isole venete di Candia e di Cipro’ 1540 Rezasco (s.v. corte).➤ loc.
- av(v)ocati per le Corti ‘avvocati delle Magistrature di giudicatura civile dette Corti’ 1829 1856 Boerio (v. avocato); 1852 Contarini (s.v. avvocati); 1872 Tassini 53.➤ loc.
- corte pretoria «chiamavasi sotto i Veneti il Consesso giudiziario, ch’era formato nelle Città provinciali dello Stato dai pubblici Rappresentanti e dai loro Assessori, per giudicare le cause criminali, e intitolavasi Eccellentissima Corte Pretoria» 1829 1856 Boerio.◉ Nell’accez. 4 il significato di ‘letamaio’ viene acquisito passando attraverso il sintagma ‘corte del letame’, ancora vivo nei dialetti (AMDV), ai quali si può aggiungere lo zoldano kórt dal ledàm (Croatto2004: 244).
Per quanto riguarda l’accez. 9, ognuna delle sei corti era composta da tre membri ed aveva «proprie funzioni giudiziarie (ad eccezione dell’esaminador), quali tribunali di prima istanza civile» (RompiasioGloss, s.v. c.). Nel periodo più antico la giurisdizione civile e penale veneziana era esercitata in unica istanza direttamente dal doge, assistito da giudici elettivi e temporanei. Probabilmente a partire dal dogado di Sebastiano Ziani (1172-1178), iniziarono via via a staccarsi «dalla primitiva, indeterminata curia ducis» (GuidaArchivio1994: 987) vari tribunali, ciascuno con competenze in settori specifici; si formarono così dodici corti (o curie), delle quali si conservano gli archivi solo di sei, mentre delle altre è scomparsa ogni documentazione; uffici analoghi erano presenti anche in località del Dogado (Chioggia) e dello Stato da Mar (Candia); cfr. GuidaArchivio1994: 987. La prima a formarsi fu la c. del proprio: inizialmente si parlava semplicemente di giudici della c. o del palazzo, e solo con la creazione della c. del forestier prese il nome con cui poi è passata alla storia (cfr. Rezasco s.v. proprio: «tribunale veneziano civile e criminale […] fatto (a quanto pare) nel 1091, allora che si tolse a’ Dogi quella giurisdizione e si diede ad esso; donde fu che i suoi Giudici si nominassero ancora Giudici del Doge o del Palazzo; e prese il nome del Proprio, quando s’introdusse l’altro del Forastiero [forestier], perché allora diventò il particolare Tribunale de’ Veneziani. Verso la metà del secolo tredicesimo fu privato della giurisdizione criminale, ed infine ristretto alle controversie delle doti, delle divise tra fratelli, delle successioni intestate e a poco più altro»). La c. del forestier, a sua volta, era prima conosciuta come curia di comun (o iudices comunis, noti dal 1179). Negli ultimi anni del sec. XII, dunque, la curia di comun, poi del forestier, «si divise da quella del proprio per giudicare le cause tra Stato e privati. Dal 1287 […] ebbe competenza sulle controversie tra stranieri e su quelle miste tra veneziani e stranieri come convenuti, prima demandate ai giudici di petizion» (GuidaArchivio1994: 989). Per quanto riguarda la c. de petizion, creata il 16 marzo 1244 dal doge Jacopo Tiepolo, si specifica che la legge istitutiva (capitolare), con il titolo di statuto, era posta in calce agli statuti veneziani, e pubblicata in tutte le edizioni a stampa di questi ultimi. Per informazioni più dettagliate sulle corti di Palazzo si rimanda a GuidaArchivio1994: 987-93 e DaMosto1937: 89-94. Cfr. anche zùdese.
BurattiGloss registra un ulteriore significato, s.v. Corte Busonica: «gruppo di allegri buontemponi di cui faceva parte il poeta. Si riunivano abitualmente all’osteria della Luna».
Numerose, inoltre, le attestazioni toponomastiche, di cui si riporta solo qualche esempio: C. dei cavalli (dove abitava Muazzo), de l’Albero (1852 Contarini), delle Colonne (Muazzo), Granda (BadoerGloss), Morosina (Muazzo), Pignoli (Muazzo), Pìzola (BadoerGloss), Remera (Muazzo), Terrazzera (Muazzo). Per altre attestazioni di questo tipo si rimanda a Tassini.
Deriva da: —
Derivati:
— cortesan
— cortesela (cortesella, cortisela) s.f. dim. ‘piccola corte, piccolo cortile’
Corpus VEV: 1315 Doc. venez. (02); 1321 Doc. venez. (3)
(Greta Verzi)
Voce consultata il: 05.04.25