VEV - Vocabolario storico-etimologico del veneziano
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corte (chorte, corta, corte, cort)

sec. XIII

lat. cŏhŏrs ‘cortile, recinto; stuolo, schiera’: REW, PIREW 2032; Prati; DEI; DELIN; EVLI.

1 s.f. ‘cortile, complesso di case organizzato intorno ad una corte’.
1321 SantoStadiGloss; 1501-1565 CortelazzoXVI; 1537-1599 Concina; 1568 Sansovino; 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 173, 197, 200 etc.; 1829 1856 Boerio; a. 1832 BurattiGloss; 1852 Contarini; 1872 Tassini; 1875 PiccoloCarena (s.v. cortile); 1928 Piccio; 1982 Nàccari-Boscolo; 1987 Doria; 2012 NuovoDoria; 2022 TiozzoGobetto.

➤ loc.

- corte morta ‘cortile senza uscita’ 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 114; a. 1832 BurattiGloss.
2 s.f. ‘piazzetta’.
CorpusVEV: 1305 Doc. venez. (2); 1313 Doc. venez. (2).
1558 Paccagnella («a Venezia»); 1733 RompiasioGloss («scoperto pubblico o privato di limitata estensione, interno al tessuto urbano di Venezia e degli altri centri urbani»); 1829 1856 Boerio; a. 1832 BurattiGloss; 1872 Tassini; 2008 Zambon («a Venezia spiazzo pubblico circondato da case e con un solo accesso ed eventualmente una riva».

➤ loc.

corte del palazzo / corte del palazzo ducale «quella in cui fassi la Borsa de’ mercatanti, che prima, e per varii secoli innanzi, fu sempre fatta nella piazza di Rialto» 1856 Boerio.
3 s.f. ‘cortile interno di una casa’.
CorpusVEV: 1305 Doc. venez. (2).
a. 1832 BurattiGloss; 1987 Doria; 2012 NuovoDoria; 2022 TiozzoGobetto.
4 s.f. ‘letamaio, aia’.
1891 NinniMateriali 23 («letamaio, ossia il luogo ove si deposita il letame, ma intendesi anche il letame stesso. “Gò una bela corte de grassa”»); 2008 Zambon («concimaia che generalmente si trovavicina alla stalla; aia, area contigua ai fabbricati rurali, destinata ad accogliere i prodotti da essiccare, trebbiare e simili»).
5 s.f. ‘territorio’.
1321 SantoStadiGloss.
6 s.f. ‘reggia, residenza di un sovrano o di un’autorità politica, laica o ecclesiastica’; spesso anche con collettivo ‘la famiglia e tutto il seguito dell’autorità’, ‘insieme dei cortigiani’.
1436-1440 BadoerGloss; 1535 CortelazzoXVI; 1568 Sansovino; 1671 VarotariVespaio 108; 1693 MondiniGoffredo 92; 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 6, 77, 104 etc.; 1829 1856 Boerio; 1852 Contarini (s.v. Doge e sua c.); 1982 Nàccari-Boscolo.

➤ loc.

corte bandìa ‘corte bandita’ 1732-1779 FolenaGoldoni; 1767-1775 Muazzo 490, 1034, 1045, 1066 («tegnir corte bandia zè l’istesso che tegnir tola averta e ricever ognun in casa soa con familiarità e con bon accetto»); 1829 1856 Boerio («dicesi la Tavola aperta che faccia un personaggio ricco per tutte indistintamente le persone che concorrono alla di lui casa»); 1852 Contarini; 1928 Piccio.
corte del Dose / corte ducale ‘corte del Doge’ 1366 Stat. venez. (c. ducale) (CorpusVEV); 1829 1856 Boerio (c. del Doge, rimanda a zudegado); 1852 Contarini (c. ducale: s.v. Doge e sua c.); 1852 Mutinelli (c. del Doge: s.v. zudegado).
corte de Roma / romana ‘curia romana, corte papale’ 1360/62 Enrico Dandolo, Cron. Venexia (CorpusVEV); 1400-1434 CodiceMorosini 40, 279, 449 etc.; 1502-1503 PriuliDiarii 2.233, 292; 1548 CortelazzoXVI; 1767-1775 Muazzo 67, 147, 148 etc.
- far la corte ‘corteggiare’ 1767-1775 Muazzo 124, 475, 477 etc.; 1829 1856 Boerio (anche «coltivar l’amicizia o la benevolenza d’alcuno»); a. 1832 BurattiGloss; 1852 Contarini; 1928 Piccio (anche ‘adulare qualcuno’); 1982 Nàccari-Boscolo.
- farse la corte un per l’altro ‘adularsi a vicenda’ 1829 1856 Boerio.

➤ proverb.

- Can de monte, scazza quel de corte 1879 Pasqualigo 86.
- Chi vive a corte, mor a paiaro 1879 Pasqualigo 41.
- Fa la corte a le vecie se ti vol piàserghe a le zòvene 1879 Pasqualigo 45.
7 s.f. ‘residenza divina e consesso degli angeli e dei beati’.
8 s.f. ‘tribunale’.
XIV StatutaVerzi 1.6, 45, 50 etc.; 1436-1440 BadoerGloss; 1767-1775 Muazzo 247; 1829 1856 Boerio; 1845 Ferro 519 (s.v. corte); 1852 Contarini (s.v. tribunale); 1982 Nàccari- Boscolo.

➤ loc.

- alta corte ‘tribunale delle isole venete di Candia e di Cipro’ 1540 Rezasco (s.v. corte).
- corte de giustissia ‘tribunale’ 1982 Nàccari-Boscolo.
- corte dei sbir(r)i ‘ministri o esecutori della giustizia’ 1829 1856 Boerio; «bargello al servigio dei Rappresentanti nelle piccole città e nei borghi della terraferma» 1852 Mutinelli (c. dei sbirri: s.v. cavalier).
Corte Maior / Maçor ‘Corte Maggiore, a Venezia il Minor Consiglio, antico tribunale’ (cfr. consegio) 1281/84 Doc. venez. (corta, c.) (CorpusVEV); c. 1318 Stat. venez. (Corte Maçor) (CorpusVEV); 1335 Stat. venez., Aggiunta (Corte Maçor) (CorpusVEV); 1366 Stat. venez. (2) (Maçor Corte) (CorpusVEV).
9 s.f. ‘termine generico per indicare una delle sei corti di Palazzo della Repubblica di Venezia’, ognuna composta di 3 membri: del proprio, di petizion, del mobile, del procurator, dell’esaminador e del forestier (cfr. sotto e nota).
1400-1434 CodiceMorosini 1207, 1386, 1686; 1696 Rezasco (s.v. corte); 1733 RompiasioGloss; 1845 Ferro 518 (s.v. corte); 1852 Contarini (s.vv. giudici, magistrati); 1852 Mutinelli (s.v. magistrato).

➤ loc.

- av(v)ocati per le Corti ‘avvocati delle Magistrature di giudicatura civile dette Corti’ 1829 1856 Boerio (v. avocato); 1852 Contarini (s.v. avvocati); 1872 Tassini 53.
- corte de(l) forester ‘tribunale veneziano, istituito verso la fine del sec. XII, con il compito di dirimere controversie fra stranieri, e fra veneziani e stranieri; poi passata ad occuparsi di diritto marittimo’ (cfr. nota e forestier) 1305 Doc. venez. (5) (CorpusVEV); 1477 Rezasco (s.v. forestiere).
corte dell’esaminador ‘tribunale veneziano istituito nel 1204 con il compito di esaminare i testimoni nelle cause civili, di autorizzare i passaggi di proprietà, di autenticare i documenti a garanzia del diritto di proprietà e, dal 1280, gli atti notarili e i testamenti per breviario’ (cfr. nota e esaminador) 1444 CapitolareVisdomini 59, 168 (c. de esaminador / examinadori); 1477 Statuti 3.5.
corte de(l) mòbel / mòbile ‘tribunale veneziano istituito nel 1255 con il compito di giudicare le cause minori delle cose mobili (fino al valore di 50 lire, e poi di 50 ducati); dal sec. XIV, inoltre, ebbe l’incombenza di rendere esecutivi i testamenti e i contratti di nozze’ (cfr. nota) 1300 Doc. venez. (CorpusVEV); 1300 Doc. venez. (2) (CorpusVEV); 1306 Doc. venez. (CorpusVEV); 1477 Rezasco (s.v. mòbele).
corte de petizion ‘tribunale veneziano istituito nel 1244 con il compito di giudicare le controversie per debiti tra veneziani da 50 lire, poi 50 ducati (compito passato poi alla c. del mòbel), le amministrazioni ereditarie, le questioni di società e colleganze’ (cfr. nota e petizion) 1287 Doc. venez. (c. de pitiçiun)(CorpusVEV); p. 1291 Doc. venez. (c. de pitiçiun) (CorpusVEV); 1300 Doc. venez. (CorpusVEV); 1300 Doc. venez. (2) (CorpusVEV); 1436-1440 BadoerGloss; 1477 Rezasco (s.v. petizione: «per ascoltare ed esaminare le predette petizioni de’ Veneziani e forestieri; giudicare delle civili senza alcun limite di quantità, delle criminali quelle concernenti le ruberie fatte entro il Dogato dal forestiero sul veneziano; ed assegnare i tutori a’ pupilli»); 1581 Sansovino1581: 233v (c. del petitione).
- corte de(l) procurator ‘tribunale veneziano istituito verso la metà del sec. XIII con il compito di sovrintendere alle liti i cui attori o convenuti fossero i Procuratori di San Marco, circa le materie di giurisdizione volontaria (tutele e testamenti) a questi affidate, e nelle altre questioni connesse’ (cfr. nota e procurator) 1444 CapitolareVisdomini 59 (c. de examinadori); 1477 Statuti 3.5corr
corte de(l) proprio ‘antico tribunale veneziano, istituito verso la fine del sec. XII, inizialmente con competenza vastissima, criminale e civile, poi in gran parte assorbita da altri uffici, fino ad avere la giurisdizione solo sulle questioni dotali, successioni ab intestato, divisioni tra fratelli e chiamori sui beni immobili di Venezia e Dogado’ (cfr. nota) 1477 Rezasco (s.v. proprio).
- giudici della corte o del palazzo ‘antico nome della c. del proprio, prima che venisse nominata così’ (cfr. nota) 1852 Mutinelli (s.v. magistrato del proprio: «davasi questo nome a tre giudici, i quali decidevano sopra i pagamenti di dote, sopra le successioni intestate, le divisioni di fraterne, le poste, i corrieri dello Stato, e gli atti di proprietà. Anticamente furon detti giudici della corte o del palazzo, perché nella corte appunto del palazzo del doge faceano  le veci di lui nell’esercizio della podestà civile e criminale: tolta poi loro assolutamente quest’ultima, si lasciò ad essi la scelta del carnefice»).
10 s.f. 'collegio di magistrati'.
1436-1440 BadoerGloss; 1732-1779 FolenaGoldoni; 1829 1856 Boerio; 1845 Ferro 519 (s.v. corte); 1852 Contarini.
11 s.f. ‘consiglio composto da pubblici rappresentanti e assessori della Repubblica’.
1829 1856 Boerio; 1845 Ferro 519 (s.v.  corte); 1852 Mutinelli («Consiglio composto di Assessori, che assistevano i Rappresentunti della repubblica nelle città di terraferma. Ad ogni modo, ciaschedun atto, ciaschedun decreto, ciascheduna sentenza erano estesi a nome del pubblico Rappresentante»).

➤ loc.

- corte pretoria «chiamavasi sotto i Veneti  il Consesso giudiziario, ch’era formato nelle Città provinciali dello Stato dai pubblici Rappresentanti e dai loro Assessori, per giudicare le cause criminali, e intitolavasi Eccellentissima Corte Pretoria» 1829 1856 Boerio.
12 s.f. ‘prigione, prigionia’, in particolare nella formula star in corte ‘rimanere in prigione’.
1852 Mutinelli (nel «libro VI cap. XIV del Veneto Statuto viene spiegata questa frase nel modo seguente: “Star in corte sia remaner serrado ne la pregion del Comun de Venesia, ne la qual se consueta impresonare gli homini per debiti, da la qual preson del Comun colui, che li sarà posto, uscire non possa fina doi mesi, se ’l non pagarà quanto il sarà stato sententiado”»).

◉ Nell’accez. 4 il significato di ‘letamaio’ viene acquisito passando attraverso il sintagma ‘corte del letame’, ancora vivo nei dialetti (AMDV), ai quali si può aggiungere lo zoldano kórt dal ledàm (Croatto2004: 244).
Per quanto riguarda l’accez. 9, ognuna delle sei corti era composta da tre membri ed aveva «proprie funzioni giudiziarie (ad eccezione dell’esaminador), quali tribunali di prima istanza civile» (RompiasioGloss, s.v. c.). Nel periodo più antico la giurisdizione civile e penale veneziana era esercitata in unica istanza direttamente dal doge, assistito da giudici elettivi e temporanei. Probabilmente a partire dal dogado di Sebastiano Ziani (1172-1178), iniziarono via via a staccarsi «dalla primitiva, indeterminata curia ducis» (GuidaArchivio1994: 987) vari tribunali, ciascuno con competenze in settori specifici; si formarono così dodici corti (o curie), delle quali si conservano gli archivi solo di sei, mentre delle altre è scomparsa ogni documentazione; uffici analoghi erano presenti anche in località del Dogado (Chioggia) e dello Stato da Mar (Candia); cfr. GuidaArchivio1994: 987. La prima a formarsi fu la c. del proprio: inizialmente si parlava semplicemente di giudici della c. o del palazzo, e solo con  la creazione della c. del forestier prese il nome con cui poi è passata alla storia (cfr. Rezasco s.v. proprio: «tribunale veneziano civile e criminale […] fatto (a quanto pare) nel 1091, allora che si tolse a’ Dogi quella giurisdizione e si diede ad esso; donde fu che i suoi Giudici si nominassero ancora Giudici del Doge o del Palazzo; e prese il nome del Proprio, quando s’introdusse l’altro del Forastiero [forestier], perché allora diventò il particolare Tribunale de’ Veneziani. Verso la metà del secolo tredicesimo fu privato della giurisdizione criminale, ed infine ristretto alle controversie delle doti, delle divise tra fratelli, delle successioni intestate e a poco più altro»). La c. del forestier, a sua volta, era prima conosciuta come curia di comun (o iudices comunis, noti dal 1179). Negli ultimi anni del sec. XII, dunque, la curia di comun, poi del forestier, «si divise da quella del proprio per giudicare le cause tra Stato e privati. Dal 1287 […] ebbe competenza sulle controversie tra stranieri e su quelle miste tra veneziani e stranieri come convenuti, prima demandate ai giudici di petizion» (GuidaArchivio1994: 989). Per quanto riguarda la c. de petizion, creata il 16 marzo 1244 dal doge Jacopo Tiepolo, si specifica che la legge istitutiva (capitolare), con il titolo di statuto, era posta in calce agli statuti veneziani, e pubblicata in tutte le edizioni a stampa di questi ultimi. Per informazioni più dettagliate sulle corti di Palazzo si rimanda a GuidaArchivio1994: 987-93  e DaMosto1937: 89-94. Cfr. anche zùdese.
BurattiGloss registra un ulteriore significato, s.v. Corte Busonica: «gruppo di allegri buontemponi di cui faceva parte il poeta. Si riunivano abitualmente all’osteria della Luna».
Numerose, inoltre, le attestazioni toponomastiche, di cui si riporta solo qualche esempio: C. dei cavalli (dove abitava Muazzo), de l’Albero (1852 Contarini), delle Colonne (Muazzo),  Granda (BadoerGloss), Morosina (Muazzo), Pignoli (Muazzo), Pìzola (BadoerGloss), Remera (Muazzo), Terrazzera (Muazzo). Per altre attestazioni di questo tipo si rimanda a Tassini.

Deriva da:

Derivati:
cortesan
cortesela (cortesella, cortisela) s.f. dim. ‘piccola corte, piccolo cortile’
Corpus VEV: 1315 Doc. venez. (02); 1321 Doc. venez. (3)

1767-1775 Muazzo 33, 173 (cortesella); 1775 1796 1821 Patriarchi; 1829 1856 Boerio; 1876 Nazari; 1922 Rosman (cortisela); 1982 Nàccari- Boscolo (cortisela: s.v. corte); 2022 TiozzoGobetto (s.v. corte)

cortesignolo s.m. dim.
1982 Nàccari-Boscolo (s.v. corte)

cortesina s.f. dim.
1982 Nàccari-Boscolo (s.v. corte)

(Greta Verzi)


Voce consultata il: 05.04.25