bega

sec. XVII
got. *bega/biga ‘litigio’: REW, PIREW 1018; Prati; LEIGerm 1.705-711; DEI; DELIN; EVLI.
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È incerto se si debba riferire a questa vc. il nome del ludus ad begam attestato in un testo mediolat. del 1274 da SellaVen s.v. ludus: «Forse il giuoco detto besabesa o calabrache», con rinvio a 1829 Boerio s.v. zogar: «Zogar a calabraghe o a concina o a besabesa, Giuocare a calabraghe. Sorta di giuoco che fassi con tutte le 52 carte e in più persone, ma per lo più in due o quattro appaiati, in cui, messe in tavola quattro carte dal mazzo e distribuite suocessivamente le restanti ai giuocatori, ciascuno piglia dal tavolino quelle carte a cui ne ha di simili o di combinate e in fine del giuoco si contano le carte che ciascheduno ha in mano e chi più ne ha resta vincitore».
Autore: Greta Verzi
Data redazione: 13.08.2021.
Data ultima revisione: 25.06.2024.
Deriva da:


Derivati:

catabeghe
1 s.f. 'lite, contrasto'.
1693 MondiniGloss; XVIII Muazzo 108, 342, 357; XVIII FolenaGoldoni; 1775 1796 1821 Patriarchi; 1829 1856 Boerio; a. 1832 BurattiGloss; 1844 Contarini; 1847 DizTascabile; 1852 Contarini; 1982 Nàccari-Boscolo; 1987 Doria; 2000 Basso-Durante; 2006 Brunelli; 2008 Zambon; 2012 NuovoDoria; 2022 TiozzoGobetto (anche pl. begae 'baruffe').

loc.

- catar bega ‘contrastare’ XVIII Muazzo 670; XVIII FolenaGoldoni; 1829 1856 Boerio (catabeghe).
- tacar beghe «attaccar contese» 1747 Pichi; 1851 Paoletti.