abboccare, abocare, abocar, aboccar, abochar
sec. XV
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L’accez. 3 è riportata anche dal GDLI s.v. abocar 11 (loc. abboccare un lavoro), che la segnala in disuso e fornisce un primo esempio da Filippo Ugolini, Vocabolario di parole e modi errati, a cura di G. De Stefano, Napoli, 1860, in cui si parla di un «barbarism[o] di alcune parti d’Italia». Treccani indica quest’accez. come regionale; mentre il LEI 7.1144.19-21 la ritiene propria della Lombardia. L’origine dell’accez. è forse da ricercare nella riunione (cfr. accez. 2) di più persone che discutono sui dazi (ipotesi che si ritrova già nel Dizionario universale di Giovanfrancesco Pivati, Venezia, 1744, tomo 1: «[v]iene forse detto Abboccamento di un Dazio dall’accozzamento e congresso di più persone, che sogliono unirsi per affittarlo tanto per parte del pubblico, quanto del privato, che vuole appaltarlo»).
Autore: Enea Pezzini
Data redazione: 11.12.2023.
Data ultima revisione: 03.02.2025.