abocar

abboccare, abocare, abocar, aboccar, abochar
sec. XV
der. di boca ‘bocca’.
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L’accez. 3 è riportata anche dal GDLI s.v. abocar 11 (loc. abboccare un lavoro), che la segnala in disuso e fornisce un primo esempio da Filippo Ugolini, Vocabolario di parole e modi errati, a cura di G. De Stefano, Napoli, 1860, in cui si parla di un «barbarism[o] di alcune parti d’Italia». Treccani indica quest’accez. come regionale; mentre il LEI 7.1144.19-21 la ritiene propria della Lombardia. L’origine dell’accez. è forse da ricercare nella riunione (cfr. accez. 2) di più persone che discutono sui dazi (ipotesi che si ritrova già nel Dizionario universale di Giovanfrancesco Pivati, Venezia, 1744, tomo 1: «[v]iene forse detto Abboccamento di un Dazio dall’accozzamento e congresso di più persone, che sogliono unirsi per affittarlo tanto per parte del pubblico, quanto del privato, che vuole appaltarlo»).
Autore: Enea Pezzini
Data redazione: 11.12.2023.
Data ultima revisione: 03.02.2025.
Deriva da:

boca

Derivati:

abocamento
abocator
1 v.intr. ‘abboccare, cadere in trappola’.
1982 Nàccari-Boscolo (abocare); 1987 Doria; 2012 NuovoDoria; 2022 TiozzoGobetto (abocare).
2 v.pron. ‘incontrare qualcuno per un colloquio’.
1400-1434 CodiceMorosini 406 (abochar); 1496-1561 CortelazzoXVI (aboccar, abochar); 1982 Nàccari-Boscolo; 2022 TiozzoGobetto (abocare: s.v. abocarse).
3 v.tr. ‘assumere l’appalto’ (parlando di dazi; cfr. abocator).
1796 1821 Patriarchi (abocare un dazio); 1881 Rezasco (abboccare «in Lombardia ed in Venezia»).