abitùdine

abetùdine, abitùdine
sec. XIX
lat. habitūdo, der. di habĭtus 'abito': EVLI.
-
Boerio commenta: «Alcuni scrivono Abitudine anche in italiano, ma questa parola non fu usata da nessun buono scrittore con tale significato»: sebbene la vc. sia stata accolta dalla Crusca fin dalla prima impressione, una parte del purismo ottocentesco considerava questo termine un francesismo burocratico (cfr. ad es. Gherardini1847: 509).
Autore: Tessa Morgantini
Data redazione: 30.11.2020.
Data ultima revisione: 04.04.2022.
Deriva da:


Derivati:
1 s.f. ‘consuetudine, disposizione abituale’.
1829 1856 Boerio; 1982 Nàccari-Boscolo (abet-); 2000 Basso-Durante («bona a.»).

loc.

- l’abitùdine xe ’na seconda natura (o se cambia in natura) 1879 Pasqualigo 12.
- òni un va co la sò abitùdine ‘ognuno segue la propria regola’ 1982 Nàccari-Boscolo.
2 s.f. 'costume, rito, festività’.
1982 Nàccari-Boscolo (abet-).