catapan (2)

sec. XIX
comp. di catar 'cercare, trovare' e pan.
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Nei dialetti veneti e in friul. si registra un significato particolare del termine, che non pare essere documentato a Venezia: esso designa un «libro in cui erano registrati i diritti, le prerogative, i redditi delle chiese, delle confraternite, degli ospedali ecc. Vi si trovano spesso annotati anche gli avvenimenti singolari o straordinari del tempo» (cfr. NuovoPirona2020 s.v.). Cfr. Tilatti2006, per il quale con il termine c. si allude a «una sorta di libro mastro nel quale rifluivano tutte le memorie principali del convento, della parrocchia o della confraternita: il libro più importante dell’amministrazione, tanto delle anime, quanto dei beni. In effetti la terminologia è generica e si riscontra impiegata per designare anche altri libri reperibili in archivi parrocchiali, che non sono obituari, ma risultano essere composti e assommano documentazioni diverse: liturgiche, attestazioni di diritti, di beni patrimoniali e di altra natura». Cfr. anche Verzi2013: 7: il Cattapan dell’Ospedale di San Tommaso dei Battuti di Portogruaro (sec. XIV) «si potrebbe definire un libro di affitti e rendite dell’Ospedale […]. Generalmente con il termine c. si intendono gli obituari o i libri degli anniversari di parrocchie, confraternite e conventi. […] Oltre alla registrazione delle somme e delle qualità di livelli, affitti, lasciti ed eredità, sono riportati anche i nomi delle persone coinvolte in queste pratiche: notai, beneficiari, donatori, affituari e debitori che in qualche modo erano legari alla confraternita». Per l’edizione di alcuni catapani cfr. anche Ribis2002; Beltramini2007.
Autore: Greta Verzi
Data redazione: 25.05.2021.
Data ultima revisione: 27.06.2024.
Deriva da:

catar

Derivati:
1 s.m. 'accattapane, mendicante'.
1829 1856 Boerio; 1851 Paoletti; 1852 Contarini; 1888 Contarini-Malamani.