advocato, avocat, avocato, avochato, avvocato, vocato
sec. XIII
lat. advocātus ‘avvocato’, vc. dotta: REW, PIREW 226; LEI 1.951-56; DELIN, EVLI s.v. avvocato.
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Ferro 207 spiega che «la professione dell’avvocato in Venezia unisce insieme anche le funzioni del giureconsulto e dell’oratore, ed è in tal forma antica quanto lo sono i consigli ed altri consessi della Repubblica. Singolarissima è la maniera di esercitare l’avvocatura; poiché si disputa a viva voce, e non per allegazione, come si usa in quasi tutti gli altri fori».
Doria s.v.
avocato: «Anche
vocato. // cfr. veneto-dalm.
avocal (retroformato da un plur.
avocài, mal compreso). […] Adattamenti superficiali della parola ital. corrispondente, a sua volta un latinismo, che hanno sostituito un tipo lessicale veneto più antico
avogad(r)o)». Inoltre, Doria s.v.
vocato: «Anche
avocato. //
avocato di tutto il veneto-giul.,
vocato nel chiogg. e presso i croati del contado di Albona. […] Cfr. dign.
luvocato. Tutti adattamenti a partire da ital.
avvocato».
Si registra il topon.
calle dei avocati, a Sant’Angelo: 1767-1775 Muazzo 416; 1872 Tassini (
avv-).
Cfr. anched
avocar e
avogador.
Autore: Greta Verzi
Data redazione: 17.12.2021.
Deriva da:
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Derivati:
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avocatura —
avocatusso s.m. spreg. 'avvocato alle prime armi'
1982 Nàccari-Boscolo