cataùra

catadura, cataùra
sec. XV
der. di catar 'trovare': Prati s.v. catare; LEI 11.49.
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CortelazzoLessico s.v.: «La cata(d)ùra, che spesso ricorre negli antichi testi veneti e negli attuali dialetti istriani, era il compenso promesso a chi avesse trovato (catà) un oggetto smarrito». SellaVen registra il mediolat. catadura da un documento trevigiano del 1318.
Autore: Greta Verzi
Data redazione: 25.05.2021.
Data ultima revisione: 27.06.2024.
Deriva da:

catar

Derivati:
1 s.f. 'ritrovamento'.
1424 Mussafia (catadura).
2 s.f. 'ricompensa data a chi riporta un oggetto smarrito'.
1496-1561 CortelazzoXVI; 1968 Prati (catadura, s.v. catare); 1982 Nàccari-Boscolo («il trovare qualcosa e la relativa ricompensa»); 1985 CortelazzoChioggiotto 74 («è del veneziano antico e del pavano: oggi vive a Chioggia e, non sorprendentemente, a Grado»); 1998 CortelazzoLessico (c., catadura); 2022 TiozzoGobetto (s.v. catare).