Integrazione e coordinamento della lessicografia dialettale italoromanza
Coordinatore: Lorenzo Tomasin
Collaboratrici: Francesca Panontin e Greta Verzi
La favorevole congiuntura per cui vari progetti scientifici in corso tra Svizzera (Losanna, Zurigo) e Italia (Roma, Napoli) si stanno rivolgendo in questi anni al censimento storico ed etimologico di alcuni dialetti urbani italiani, e la fortunata circostanza per cui questi cantieri lessicografici sono già legati da intensi e proficui rapporti scientifici sono i presupposti del progetto LexicHub. Esso mira a potenziare l’uniformità e a rendere possibile la confluenza in un unico sistema di consultazione integrato di tre grandi imprese omologhe: il Vocabolario storico-etimologico del veneziano (VEV, basato all’Università di Losanna), il Vocabolario del romanesco contemporaneo (VRC, basato tra Università di Roma3 e di Zurigo) e il Dizionario etimologico e storico del napoletano (DESN, basato all’Università «Federico II» di Napoli). I tre vocabolari – di cui sono stati già pubblicati, in forma cartacea o digitale, ampli stralci e intere lettere di prova – sono complessivamente affini da molti punti di vista. Due di essi (DESN e VEV) si basano su corpora nell’insieme omogenei, hanno un’architettura redazionale simile e mirano alla pubblicazione (già iniziata nel caso del VEV) sulla stessa piattaforma informatica (quella dell’istituto Opera del vocabolario italiano del Cnr di Firenze). Il terzo (VRC) è sul punto di uscire in versione cartacea quanto alla parte strettamente lessicografica, ma è tuttora in corso di realizzazione per quanto riguarda la parte etimologica, e deve ancora dotarsi di una versione digitale, pur disponendo di tutti i materiali in formati facilmente adattabili a un sito lessicografico.
Profittando di questa situazione, al tempo stesso solida scientificamente ma ancora fluida quanto alla disponibilità dei materiali, il progetto LexicHub, coordinato da Lorenzo Tomasin (Université de Lausanne), punta a stabilire criteri redazionali unificati applicabili ai tre vocabolari, nonché ad aggiornare e a trattare digitalmente i loro materiali in funzione dell’interrogabilità trasversale in un sito: un interporto lessicografico.
Per quanto riguarda in particolare il VEV, che si sceglie come laboratorio principale per la sperimentazione e la messa a punto dei criteri unificati, il progetto prevede il completamento delle sue voci secondo una griglia di principi redazionali parzialmente rimodulati, che saranno applicati retrospettivamente anche alle voci già pronte. La presenza di personale scientifico già allenato sia nella redazione delle voci del VEV, sia nella lavorazione di altri renderà più agevole la fase centrale del progetto, dedicata alla creazione di raccordi sistematici fra le tre opere.
I risultati previsti contemplano il raggiungimento di dimensioni e strutture omologhe per i tre vocabolari (circa diecimila voci principali, cui si aggiungono derivati e composti a quelle connessi) e la realizzazione di un motore di ricerca accessibile nell’interporto lessicografico. Esso permetterà di accedere ai tre cantieri a partire dalla ricerca delle forme dialettali, dei significati (cioè dei corrispondenti italiani delle voci dialettali), delle basi etimologiche o del contenuto delle note di spiegazione e di discussione storico-linguistica che corredano le voci.
Il lavoro si proporrà dunque come modello per le altre imprese lessicografiche dialettali in corso e per quelle future, nonché come punto di riferimento per l’accesso al patrimonio lessicale italoromanzo sia da parte della comunità scientifica, sia da parte del pubblico più vasto della rete.
I dati relativi al progetto e i prodotti di mano in mano realizzati sono ricavabili dal sito anagrafico del Fondo nazionale: https://data.snf.ch/grants/grant/10000410