Caratteri dell'opera e norme di redazione

Di ciascuna voce è trattata l’etimologia ed è registrata la presenza:
- nei principali repertori etimologici romanzi, italiani e veneti (cfr. Fonti lessicografiche generali)
- nei testi veneziani fino ai primi del sec. XV (CorpusVEV, ricavato dal Corpus OVI allestito per il Tesoro della lingua italiana delle origini, dove è disponibile l’elenco completo dei testi, nella sezione Accesso ai dati bibliografici)
- nella tradizione lessicografica veneziana (Corpus lessicografico)
- in un corpus selettivo di testi in veneziano (Testi in veneziano)
- nella bibliografia degli studi linguistici sul veneziano (Altre fonti)

Ciascuna sezione della Bibliografia è riconoscibile per il corpo tipografico impiegato per rappresentarne gli esemplari (tutto maiuscolo per i repertori generali, tondo normale per CorpusVEV e Corpus lessicografico, corsivo per i Testi in veneziano e maiuscoletto per le altre opere citate), che facilita l’interpretazione dei rinvii.

Quanto al CorpusVEV, dal Corpus OVI (di cui si adottano le sigle) sono stati estratti i testi sicuramente o molto probabilmente veneziani, o linguisticamente riconducibili a Venezia: vi sono inclusi, ad esempio, anche i testi che documentano le varietà degli immediati dintorni lagunari della città, come Lio Mazor e Chioggia, nonché le scriptae venezianeggianti dell’Adriatico due-trecentesco.

Quanto al Corpus lessicografico (le cui opere sono richiamate nel vocabolario in caratere tondo), esso comprende tutti i vocabolari e i glossari riferiti al veneziano stricto sensu, ma anche varie altre opere che includono – e di solito segnalano come tale – anche materiale veneziano (che è ovviamente il solo ad essere tenuto in considerazione qui). Si è deciso inoltre di considerare anche alcuni vocabolari dedicati a varietà contermini come il chioggioto, o ancora a dialetti considerabili alla stregua di varietà coloniali moderne del veneziano (come il veneto giuliano e il triestino); sebbene non si trati di un’opera lessicografica in senso streto, è stato tenuto in gran conto anche l’unico e peculiare vocabolario monolingue del veneziano, la Raccolta setecentesca di Francesco Zorzi Muazzo, dalla quale si estrae sia il materiale propriamente – se pur disordinatamente – lemmatizzato, sia quello impiegato per illustrarlo.

Ai Testi in veneziano (i cui rinvii sono in corsivo) si ricorre in generale secondo un principio di complementarità rispetto ai due precedenti corpora: essi vengono citati, cioè, quando la loro testimonianza integra significativamente le attestazioni, offrendo occorrenze per epoche o per accezioni per le quali il Corpus lessicografico tace. Al contrario del censimento operato sul Corpus lessicografico (in particolare su vocabolari e glossari di stretta pertinenza veneziana), lo spoglio dei Testi in veneziano non ha dunque pretese di sistematicità o di esaustività.


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